Legalità: boom rating e centralità del sistema delineato dal D.Lgs. 231/2001

Legalità: boom rating e centralità del sistema delineato dal D.Lgs. 231/2001

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Le attribuzioni del rating di legalità hanno registrato un aumento esponenziale a partire dal 2013 con un picco di aumento fino al 111 % nel 2016.

L’istituto in questione approvato dal Parlamento alla fine del 2012, ha come scopo quello di premiare le imprese più virtuose, che hanno un fatturato superiore ai 2 milioni di euro annui e rispettano una serie di requisiti giuridici.

Per ottenere una stella (che indica il grado di legalità fino ad un massimo di tre stelle) il titolare dell’azienda ed i dirigenti non devono avere precedenti penali o tributari. In più l’impresa non deve essere stata condannata nel biennio precedente per illeciti antitrust. Inoltre, aspetto fondamentale, deve effettuare pagamenti e transazioni finanziarie oltre gli € 1.000,00 esclusivamente con strumenti tracciabili. Più si è virtuosi e con il contestuale ausilio dell’adozione di sistemi di gestione integrata e più si ha la possibilità di acquisire le ulteriori due stelle.

Ma ciò che più balza all’evidenza è che per ottenere e mantenere un simile risultato “reputazionale” di fondamentale importanza è lo strumento della valida adozione ed applicazione di un sistema di organizzazione, gestione e controllo ai sensi del D.Lgs. 231/2001 c.d. Responsabilità Amministrativa degli Enti.