Sentenza Cassazione: è reato installare telecamere senza accordo sindacale

Sentenza Cassazione: è reato installare telecamere senza accordo sindacale

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Resta reato installare telecamere in grado di spiare i dipendenti anche se il datore di lavoro non le utilizza. Scatta l’ammenda, quindi, per il datore che ha installato in sede telecamere in grado di spiare i dipendenti mentre lavorano, anche se poi l’occhio elettronico rimane spento: si tratta infatti di un reato di pericolo perché la norma dello statuto dei lavoratori persegue la possibile lesione della riservatezza degli addetti quando l’impianto non è autorizzato dai sindacati o dalla direzione territoriale del lavoro.

È quanto emerge dalla sentenza 45198/16, pubblicata il 26 ottobre dalla terza sezione penale della Corte di Cassazione, con la quale è esclusa la depenalizzazione ex dlgs 8/2016 perché come sanzione risulta previsto l’arresto in alternativa all’ammenda. Ed è il codice privacy, nei fatti, a far scattare la punizione con il suo richiamo allo Statuto dei lavoratori. È stata, dunque, confermata l’ammenda di mille euro alle amministratrici della società coinvolta poiché l’ispettore del lavoro ha riferito che dai vari angoli del locale spuntavano telecamere collegate a un monitor che stava nella stanza attigua alla zona dove si svolgevano gli spettacoli. A integrare il reato basta, infatti, l’installazione di sistemi in grado di controllare a distanza i dipendenti, che non siano stati autorizzati dalle rappresentanze sindacali unitarie o aziendali oppure, in mancanza di accordo, dalla direzione territoriale del lavoro. Insomma, per la punibilità non è richiesto il concreto utilizzo. È vero, il codice privacy ha soppresso nell’art. 38, comma 1, dello Statuto dei lavoratori il riferimento all’articolo 4 della stessa legge 300/70. Ma è lo stesso dlgs 196/03 a colmare la lacuna con il combinato disposto dei suoi artt. 114 e 171, che confermano quanto disposto dall’art. 4 dello Statuto e rinviano ancora alle sanzioni di cui all’articolo 38, comma 1, della legge 300/70.